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Religione e violenza

Per meglio comprendere il collegamento tra religione e violenza è importante distinguere quali possono essere gli elementi scatenanti. Innanzitutto l'esclusivismo, ovvero il punto di vista sciovinista riguardo alla propria fede, può essere una causa principale di discordia. Secondariamente, come abbiamo già visto in precedenza, quella che sembra violenza religiosa è in realtà il prodotto di diversi e complessi fattori storici,sociali, politici ed economici.

Tuttavia, alla radice di questi elementi scatenanti c'è pur sempre l'adozione di una fede sotto forma d'identità, una sorta di etichetta che invece di rappresentare un sentiero spirituale verso la realizzazione della propria uanità si trasforma in un semplice attributo in base al quale definire se stessi rispetto agli altri. Appropriarsi della religione per farne un elemento portante della propria identità conduce ad una situazione in cui, per usare un'espressione buddista classica, la medicina stessa si trasforma in veleno. Lo scopo fondamentale degli insegnamentiè domare la mente e aprire il cuore. Succede però fin troppo spesso che i seguaci di una certa fede contaminino gli insegnamenti ricevuti con le loro pulsioni negative, ottenendo il risultato opposto: il loro cuore si chiude, e la mente incontrollata s'infiamma ulteriormente. E' così che la religione si trasforma in fonte di attaccamento e avversione e produce ulteriori divisioni, conflitti e igniranza. Ecco perché i responsabili, ovvero le guide delle varie fedi, devono assolutamente evitare che ciò accada, facendone una lororesponsabilità prioritaria. Gli insegnamenti della propria fede, anziché giustificare la violenza, dovrebbere infatti essere un antidoto a qualsiasi tendenza violenta nella mmente del praticante.

Dalai Lama

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