Alla lucedell'associazione storica della religione con i conflitti e le divisioni,è assolutamente inderogabile che ogniuna delle principali tradizioni ammetta di avere rappresentato un fattore di divisione e sofferenza, nonché di continuare a detenerne il potenziale. Per giungere a una tale ammissione è necessario un percorso critico di autocoscenza, attraverso cui i seguaci di qualsiasi fede potranno imparare a riconoscere ed evitare atteggiamnti come lo sciovinismo, l'intolleranza, il settarismo e la violenza. E' quindi fondamentale che i leader (locali e internazionali) delle grandi religioni pronuncino e ribadiscano categoricamente, ogniqualvolta si renda necessario, il loro rifiuto all'uso della fede quale giustificazione per qualsiasi forma di violenza. Ciò deve essere compreso e praticato sia dai singoli individui, sia dalle congregazioni, per quanto possibile. Ovviamente, potranno esserci gruppi o individui che, ispirati da qualche ideale distorto e aberrante, si predisporranno a seminare il terrore. Ma è nell'interesse di tutti i seguaci delle varie fedi (per non dire dell'umanità intera) prendere nettamente posizione contro la violenza e continuare a mantenerla, così che le loro parole non possano essere distorte dagli estremisti.
Dalai Lama
Incontro: | 13/01/2015 |
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Rassegna: | Insieme per la Pace |
Titolo: | Religione e violenza |
Presentata da: | Laura Drighi |
Tradizione: | Centro Ewam |
Autore: | Dalai Lama |
Opera: | Le religioni sono tutte sorelle |