Ciò che mi ha attratto più fortemente verso la nonviolenza
è la sua capacità di includere una complessità
necessariamente negata dalle strategie violente.
Intendo con ciò il tipo di complessità sperimentato dalle femministe,
che inveiscono contro il sistema della supremazia maschile,
ma allo stesso tempo amano i loro padri, i figli, i mariti,
i fratelli e gli amici.
Intendo la complessità che ci impone
di definire oppresso e oppressore
un operaio sottopagato che picchia la moglie.
Le tattiche e le strategie violente contano sulla polarizzazione
e sul pensiero dualistico
e ci obbligano a dividerci in buoni e cattivi, ad accettare piccole categorie,
chiare e rigide,
a cui si risponde facilmente a partire dal grilletto di una pistola.
La nonviolenza tiene conto della complessità insita nelle nostre lotte
e richiede una ragionevole accettazione della diversità
e il riconoscimento di quanto ci accomuna.
Parn McAllister, You Can’t Kill the Spirit: Stories of Women and Nonviolent Action
Incontro: | 15/04/2018 |
---|---|
Titolo: | Riflessione |
Presentata da: | Anna Pandolfini |
Autore: | Ken Butingam |
Opera: | Dalla Violenza alla Pienezza |
Pdf: | Lettura.2018.04.15-01.pdf |