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L'acedia

I primi monaci scoprirono presto che uno degli ostacoli che ogni uomo o donna di preghiera deve superare è quello che essi descrivono come acedia. Accidia è un concetto psicologico piuttosto complesso, che contiene nozioni di noia, aridità, mancanza di soddisfazione, un senso di disperazione e di non fare progressi. Penso che tutti noi abbiamo familiarità con queste manifestazioni dell'ego. In realtà il concetto di accidia è particolarmente moderno. Le persone nella nostra società si annoiano molto facilmente. La noia ci rende insofferenti e incoerenti nei nostri impegni. Come i primi monaci andavano in giro ad Alessandria di tanto in tanto per un po' di distrazione così noi nelle nostre società andiamo in cerca di distrazione. Quelli di noi che hanno scoperto il cammino della meditazione spesso sentiranno una spinta contraria, quella di tirare via il collo dal giogo, così da potersi riposare per un po'. Noi tutti cerchiamo un cambiamento perché siamo leggermente stanchi della monotonia dell'impegno quotidiano di un pellegrinaggio che ci mette alla prova con lunghi periodi privi di accadimenti. Un giovane di recente è venuto da me e mi ha domandato: "Come puoi sopportare di guardare fuori dalla finestra e vedere la stessa cosa ogni giorno, non ti fa diventare matto?". Forse la vera domanda dovrebbe essere: "Com'è che possiamo vedere così tanto guardando fuori dalla stessa finestra ogni giorno?". I primi padri sapevano che la noia viene dal desiderio, il desiderio di realizzazione o di fama, di qualcosa di nuovo, di un cambiamento di ambiente o di attività, di relazioni diverse, di un nuovo giocattolo, qualsiasi cosa esso possa essere. La preghiera pura fa allontanare il desiderio. Nell'immobilità della preghiera, sempre più silenziosi man mano che ci accostiamo alla Sorgente di tutto ciò che può essere, noi siamo così pieni di stupore che non c'è posto per il desiderio. Non è tanto che noi trascendiamo il desiderio, ma piuttosto che semplicemente non c'è più posto in noi per un tale desiderio. Tutto il nostro spazio viene riempito dallo stupore di Dio. L'attenzione che è diffusa nel desiderio è richiamata ed assorbita in Dio. Meditando, lasciamo andare il desiderio di controllare, di possedere, di dominare. Cerchiamo di essere solamente quello che noi siamo ed essere le persone che siamo, siamo aperti al Dio che è. E il risultato di questa apertura è che noi siamo pieni dello stupore, del potere e dell'energia di Dio, che è il potere di essere e l'energia di essere nell'amore. E quando siamo innamorati, è impossibile annoiarsi.

John Main

Dati

Incontro:30/01/2014
Titolo:L'acedia
Presentata da:Serenella Giovannelli
Tradizione:Meditazione Cristiana
Autore:John Main
Opera:Due Parole dal Passato
Comunità di Meditazione Interreligiosa Fiorentina
Email: cmif@altervista.org
Sito web: cmif.altervista.org
Versione: 1.5
Rilasciata il: 06/02/2014
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