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Radio Voce della Speranza

Lo Zefiro

Notiziario Interreligioso
Redazione: Marco Lazzeri
Telefono: 335.6415395
Pagina:
21/06/2014: Anno 2014 - Numero 23  File Pdf
Pubblicato il 20/06/2014
Convegno interreligioso.
Convegno interreligioso.
Care amiche e amici, Domenica si svolgerà il convegno organizzato dalla Comunità sul tema “Incontro con Dio – Dio con l’altro”. Sarà un incontro tenuto da molte persone di varie tradizioni religiose che parleranno della loro esperienza di cammino spirituale in rapporto e in relazione all’altro. Non potrò essere presente perché non sarò in città quel giorno e così colgo questa occasione per dire una parola adesso. E’ stata molto bella la fase organizzativa perché il convegno in realtà è già iniziato lì, nel momento di ricerca e chiarimento dell’argomento e delle modalità con cui impostarlo. Lo sforzo e il contributo di ognuno è il tessuto, la trama, su cui poi viene ricamato con pazienza il disegno che compare piano piano come una sorta di mandala composito e anche complesso che si delinea senza che ci sia volontà direttiva e di gestione da parte di alcuno, ed è sempre così che si è svolta la preparazione di un nostro evento, la quale si articola in vari incontri organizzativi. Inusuale direi. All’inizio della fase di organizzazione avevo proposto il titolo “Il Dio dell’altro” poi la comunità giustamente ha deciso di orientarsi sul tema riportato che è più ampio e lascia più aperture. Avevo fatto questa proposta perché è quello che sento come mio cammino interreligioso. La ricerca di Dio personalmente penso sia un percorso di vita che non prevede il successo o un incontro nel senso dell’umano sentire. Può essere visto più come un modo di vivere che porta certamente tanto nella vita della persona impegnata, tramite un ampliamento dell’orizzonte non solo culturale ma soprattutto di consapevolezza e di un'evoluzione della sensibilità verso la vita. Dio in quanto tale non posso nemmeno immaginarlo o ipotizzarlo, rimane in un oltre che non mi è dato scrutare. Tutte le immagini e le sensazioni sono legate necessariamente nella sfera della mia esperienza umana, le mie categorie sono lo spazio e il tempo e al di fuori di queste non posso avere alcuna percezione (perfino la fantasia non fa eccezione a questo). E anche il sentire è in gran parte legato a questo, a meno di momenti di estasi vissuta da qualche illuminato che infatti poi non può descrivere il percepito in quanto non esistono la parole. Dio non è nel nostro spazio tempo. Posso avere contatto attraverso intuizioni o attimi di vita e credo che le persone che incontro sono il tramite diretto, la via maestra, il canale di conoscenza. Nella Comunità (e nel mondo) ci sono tante persone stupende che si tengono per mano facendo strade diverse, apparentemente. Chi ha un Dio e chi non ce l’ha, chi crede e chi invece no. Ognuno recita la sua preghiera, perfino l’ateo, in un qualche modo. Il mio desiderio è quello di riunirle dentro di me, di arrivare a vederne l’unità. Dio è l’insieme di tutte le fedi, intendo delle fedi delle singole persone non solo delle varie religioni. Ogni singolo cuore lo compone e in ogni persona posso trovare traccia dell’Eterno ma ancora una volta la somma di tutti i cuori non definisce l’Assoluto, che trascende il pensabile e la somma di tutto l’esistente, che rimane in un oltre, eppur presente in ogni istante, immanente in mezzo a noi tutti. Nel cuore e nel sentimento di amore per l’altro. Questa Entità è la vita di ciascuno essere e tutto questo attraverso le ere del tempo e gli spazi di universi con dimensioni sconosciute. E’ il Mistero, e un mistero rimane anche il fatto che solo riesca a pensarci, balbettando parole sconnesse. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

Domenica si svolgerà il convegno organizzato dalla Comunità sul tema “Incontro con Dio – Dio con l’altro”. Sarà un incontro tenuto da molte persone di varie tradizioni religiose che parleranno della loro esperienza di cammino spirituale in rapporto e in relazione all’altro. Non potrò essere presente perché non sarò in città quel giorno e così colgo questa occasione per dire una parola adesso. E’ stata molto bella la fase organizzativa perché il convegno in realtà è già iniziato lì, nel momento di ricerca e chiarimento dell’argomento e delle modalità con cui impostarlo. Lo sforzo e il contributo di ognuno è il tessuto, la trama, su cui poi viene ricamato con pazienza il disegno che compare piano piano come una sorta di mandala composito e anche complesso che si delinea senza che ci sia volontà direttiva e di gestione da parte di alcuno, ed è sempre così che si è svolta la preparazione di un nostro evento, la quale si articola in vari incontri organizzativi. Inusuale direi.

All’inizio della fase di organizzazione avevo proposto il titolo “Il Dio dell’altro” poi la comunità giustamente ha deciso di orientarsi sul tema riportato che è più ampio e lascia più aperture. Avevo fatto questa proposta perché è quello che sento come mio cammino interreligioso. La ricerca di Dio personalmente penso sia un percorso di vita che non prevede il successo o un incontro nel senso

dell’umano sentire. Può essere visto più come un modo di vivere che porta certamente tanto nella vita della persona impegnata, tramite un ampliamento dell’orizzonte non solo culturale ma soprattutto di consapevolezza e di un'evoluzione della sensibilità verso la vita. Dio in quanto tale non posso nemmeno immaginarlo o ipotizzarlo, rimane in un oltre che non mi è dato scrutare. Tutte le immagini e le sensazioni sono legate necessariamente nella sfera della mia esperienza umana, le mie categorie sono lo spazio e il tempo e al di fuori di queste non posso avere alcuna percezione (perfino la fantasia non fa eccezione a questo). E anche il sentire è in gran parte legato a questo, a meno di momenti di estasi vissuta da qualche illuminato che infatti poi non può descrivere il percepito in quanto non esistono la parole. Dio non è nel nostro spazio tempo. Posso avere contatto attraverso intuizioni o attimi di vita e credo che le persone che incontro sono il tramite diretto, la via maestra, il canale di conoscenza. Nella Comunità (e nel mondo) ci sono tante persone stupende che si tengono per mano facendo strade diverse, apparentemente. Chi ha un Dio e chi non ce l’ha, chi crede e chi invece no. Ognuno recita la sua preghiera, perfino l’ateo, in un qualche modo. Il mio desiderio è quello di riunirle dentro di me, di arrivare a vederne l’unità. Dio è l’insieme di tutte le fedi, intendo delle fedi delle singole persone non solo delle varie religioni. Ogni singolo cuore lo compone e in ogni persona posso trovare traccia dell’Eterno ma ancora una volta la somma di tutti i cuori non definisce l’Assoluto, che trascende il pensabile e la somma di tutto l’esistente, che rimane in un oltre, eppur presente in ogni istante, immanente in mezzo a noi tutti. Nel cuore e nel sentimento di amore per l’altro. Questa Entità è la vita di ciascuno essere e tutto questo attraverso le ere del tempo e gli spazi di universi con dimensioni sconosciute. E’ il Mistero, e un mistero rimane anche il fatto che solo riesca a pensarci, balbettando parole sconnesse.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Convegno interreligioso. (Foto: C.M.I.F. Comunità di Meditazione e Preghiera Interreligiosa Fiorentina)
"Non capite, se giudicate." (Lev Tolstoj)
14/06/2014: Anno 2014 - Numero 22  File Pdf
Pubblicato il 13/06/2014
Athena Orchard.
Athena Orchard.
Care amiche e amici, Athena Orchard, è morta di cancro a 13 anni, ma prima di morire ha scritto la lettera d'addio dietro al suo specchio, trovato dai genitori solo dopo la sua morte. Ecco un estratto : “Ogni giorno è speciale, viveteli tutti al massimo. Domattina potrebbe capitarvi una malattia mortale come è successo a me, ma la vita è brutta solo se noi la consideriamo tale [...] La felicità dipende da noi stessi, è una direzione, non una destinazione. E ricordate che la vita è fatta di alti e bassi, ma gli alti senza i bassi non avrebbero senso [...] L'amore è raro, è come il vento: si può sentire, ma non si può vedere. La vita è un gioco per tutti e l'amore è il premio [...] Sto aspettando di innamorarmi di qualcuno, qualcuno cui poter aprire il mio cuore [...] Nulla è per sempre [...] Non c'è bisogno di piangere, perché so che sarete sem-pre al mio fianco”. Su Facebook leggo il messaggio di un mio caro amico di infanzia: ”Penso a quanto mi sono dato da fare oggi per mandare avanti la mia azienda, a tutte quelle aziende che sono chiuse negli ultimi anni ben 120.000 e che hanno lasciato a casa 1.600.000 lavoratori, penso alle aziende che pur in perdita devono pagare decine di migliaia di euro di IRAP, penso alle nostre città sempre più vuote perché i negozi chiudono tutti i giorni a centinaia, penso a tutti i posti di lavoro che sono diventati precari, a tutti quei giovani che dopo la festa di laurea si trovano automaticamente disoccupati, a tutti quelli che non sono e non saranno nemmeno precari, ai pensionati al minimo a cui non basta un mese di pensione per pagare le tasse sulla casa, quella casa per cui hanno fatto sacrifici per almeno vent'anni per acquistarla, penso alle garze la-ciate dentro le pance della gente, alle condizioni disumane di chi finisce in carcere, penso ai ticket sanitari che valgono spesso il doppio del costo delle medicine che compri e delle analisi che fai, penso a chi le analisi non se le fa più, penso a chi da le case ai Rom a 90 € al mese, ai vecchi che devono vendere la loro nuda proprietà per continuare a sopravvivere, alle scuole che cadono a pezzi, alla gente che ha smesso di pagare....... Leggo che per il Mose ci sono poche persone che si sono spartite 22.000.000,00 di € dico ventidue milioni!!!! poca importanza ha il loro colore politico o la loro divisa o la loro professi-ne...... con questi soldi ci si pagano 550 stipendi da 1.500 € netti al mese!!! Il procuratore Nordio dice che la situazione è peggiore di 20 anni fa (leggi Tangentopoli) e poco mi rincuora il fatto che lo sapevamo da sempre che era così per due motivi evidenti: da sempre se non paghi in certi affari non entri e poi che Tangentopoli era solo una copertura per sbarazzarsi di certi partiti”. Leggendo e condividendo con voi tutto questo mi viene in mente una canzone il cui ritornello faceva “… e il cielo è sempre più blu ….!!”. Penso che viviamo in un mondo perfetto che è al di là della nostra percezione e che è fatto così, di cose meravigliose e di mediocrità se non addirittura di delinquenza comune. Ci nuotiamo dentro come pesci, siamo nel mare della vita e delle nostre esperienze più diverse. Posso cercare di essere migliore o lasciarmi precipitare in un egoismo senza limiti. Gli sforzi che posso fare per migliorarmi sono faticosi ma se rivolti con generosità daranno frutti prima o poi e se non sarò io a gustarli saranno ugualmente buoni per qualcuno dopo di me e non è detto che non sia ancora la mia sensibilità ma con un altro abito … Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

Athena Orchard, è morta di cancro a 13 anni, ma prima di morire ha scritto la lettera d'addio dietro al suo specchio, trovato dai genitori solo dopo la sua morte.

Ecco un estratto : “Ogni giorno è speciale, viveteli tutti al massimo. Domattina potrebbe capitarvi una malattia mortale come è successo a me, ma la vita è brutta solo se noi la consideriamo tale [...] La felicità dipende da noi stessi, è una direzione, non una destinazione. E ricordate che la vita è fatta di alti e bassi, ma gli alti senza i bassi non avrebbero senso [...] L'amore è raro, è come il vento: si può sentire, ma non si può vedere. La vita è un gioco per tutti e l'amore è il premio [...] Sto aspettando di innamorarmi di qualcuno, qualcuno cui poter aprire il mio cuore [...] Nulla è per sempre [...] Non c'è bisogno di piangere, perché so che sarete sem-pre al mio fianco”.

Su Facebook leggo il messaggio di un mio caro amico di infanzia: ”Penso a quanto mi sono dato da fare oggi per mandare avanti la mia azienda, a tutte quelle aziende che sono chiuse negli ultimi anni ben 120.000 e che hanno lasciato a casa 1.600.000 lavoratori, penso alle aziende che pur in perdita devono pagare decine di migliaia di euro di IRAP, penso alle nostre città sempre più vuote perché i negozi chiudono tutti i giorni a centinaia, penso a tutti i posti di lavoro che sono diventati precari, a tutti quei giovani che dopo la festa di laurea si trovano automaticamente disoccupati, a tutti quelli che non sono e non saranno nemmeno precari, ai pensionati al minimo a cui non basta un mese di pensione per pagare le tasse sulla casa, quella casa per cui hanno fatto sacrifici per almeno vent'anni per acquistarla, penso alle garze la-ciate dentro le pance della gente, alle condizioni disumane di chi finisce in carcere, penso ai ticket sanitari che valgono spesso il doppio del costo delle medicine che compri e delle analisi che fai, penso a chi le analisi non se le fa più, penso a chi da le case ai Rom a 90 € al mese, ai vecchi che devono vendere la loro nuda proprietà per continuare a sopravvivere, alle scuole che cadono a pezzi, alla gente che ha smesso di pagare.......

Leggo che per il Mose ci sono poche persone che si sono spartite 22.000.000,00 di € dico ventidue milioni!!!! poca importanza ha il loro colore politico o la loro divisa o la loro professi-ne...... con questi soldi ci si pagano 550 stipendi da 1.500 € netti al mese!!!

Il procuratore Nordio dice che la situazione è peggiore di 20 anni fa (leggi Tangentopoli) e poco mi rincuora il fatto che lo sapevamo da sempre che era così per due motivi evidenti: da sempre se non paghi in certi affari non entri e poi che Tangentopoli era solo una copertura per sbarazzarsi di certi partiti”.

Leggendo e condividendo con voi tutto questo mi viene in mente una canzone il cui ritornello faceva “… e il cielo è sempre più blu ….!!”. Penso che viviamo in un mondo perfetto che è al di là della nostra percezione e che è fatto così, di cose meravigliose e di mediocrità se non addirittura di delinquenza comune. Ci nuotiamo dentro come pesci, siamo nel mare della vita e delle nostre esperienze più diverse. Posso cercare di essere migliore o lasciarmi precipitare in un egoismo senza limiti. Gli sforzi che posso fare per migliorarmi sono faticosi ma se rivolti con generosità daranno frutti prima o poi e se non sarò io a gustarli saranno ugualmente buoni per qualcuno dopo di me e non è detto che non sia ancora la mia sensibilità ma con un altro abito …

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Athena Orchard.
"La vera forza non si misura da chi hai sconfitto, ma da cosa hai protetto." 
07/06/2014: Anno 2014 - Numero 21  File Pdf
Pubblicato il 06/06/2014
Senza parole.
Senza parole.
Care amiche e amici, lo scorso fine settimana siamo stati a fare servizio allo stand della Comunità di Meditazione Interreligiosa Fiorentina presso la Festa del Benessere a Villa Montalvo. Avevamo allestito un semplice tavolino con esposti sopra i vari annunci e presentazioni delle tradizioni che fanno parte della Comunità. Fare un servizio come questo anche solo di presenza e di divulgazione per la Comunità è stata una esperienza piacevole, in una cornice tra l’altro molto bella come quella del parco della Villa. Molti amici sono venuti a trovarci per un saluto e hanno potuto fare anche un giro tra i banchini e i vari operatori presenti. Fare servizio per gli altri è una opportunità per la quale ringrazio tanto, un dono che mi porta molto più di quanto io sia capace di offrire. Penso che il servizio, in senso lato, sia l’unica cosa per la quale abbia davvero senso impegnarmi. Ovviamente tutto questo senza richiedere niente e non avendo alcuna aspettativa, nemmeno la più ovvia, altrimenti potrebbe diventare un’esperienza di dolore, ma in questo caso me lo sarei cercato io e non sarebbe causa di altri. Bisogna essere puri per essere forti, dico questo consapevole del fatto che spesso non ci riesco, purtroppo. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

lo scorso fine settimana siamo stati a fare servizio allo stand della Comunità di Meditazione Interreligiosa Fiorentina presso la Festa del Benessere a Villa Montalvo.

Avevamo allestito un semplice tavolino con esposti sopra i vari annunci e presentazioni delle tradizioni che fanno parte della Comunità. Fare un servizio come questo anche solo di presenza e di divulgazione per la Comunità è stata una esperienza piacevole, in una cornice tra l’altro molto bella come quella del parco della Villa. Molti amici sono venuti a trovarci per un saluto e hanno potuto fare anche un giro tra i banchini e i vari operatori presenti.

Fare servizio per gli altri è una opportunità per la quale ringrazio tanto, un dono che mi porta molto più di quanto io sia capace di offrire. Penso che il servizio, in senso lato, sia l’unica cosa per la quale abbia davvero senso impegnarmi. Ovviamente tutto questo senza richiedere niente e non avendo alcuna aspettativa, nemmeno la più ovvia, altrimenti potrebbe diventare un’esperienza di dolore, ma in questo caso me lo sarei cercato io e non sarebbe causa di altri. Bisogna essere puri per essere forti, dico questo consapevole del fatto che spesso non ci riesco, purtroppo.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Senza parole.
"Così, la mia vera religione è la gentilezza. Se pratichi la gentilezza nella vita, non importa se tu sia dotto o incolto, se credi o non credi in una vita futura, se credi in Dio o in Budda o in qualche altra religione, devi comunque essere una persona gentile nella tua vita, giorno per giorno. Con una tale motivazione, non importa se tu sia medico o avvocato, operaio o ingegnere. Quale che sia la tua professione nello stesso tempo, nel profondo, se sei una persona gentile, è qualcosa che giova molto alla vita quotidiana." (Dalai Lama)
31/05/2014: Anno 2014 - Numero 20  File Pdf
Pubblicato il 30/05/2014
NABAJYOTISAIKIA.
NABAJYOTISAIKIA.
Care amiche e amici, c'è una tribù africana che ha questa usanza. Quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo, tutte le cose buone che ha fatto. La tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene. Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità. Ma a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori. La comunità vede quegli errori come un grido di aiuto. Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli fino a quando non si ricorda pienamente la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso. Nabajyotisaikia! Midori NABAJYOTISAIKIA, è un complimento utilizzato in Sud Africa e significa: “Io ti rispetto, ti nu-tro. Importa a me” e in risposta dicono Midori, che significa: “Così, esisto per te”. La lettura che faccio di quanto passo è che ciascun essere umano ha delle qualità importanti e che un errore non deve comportare che un bagaglio sia tutto da buttare. Si può recuperare e proseguire. Riaggiustare e andare oltre. Sta a me cercare, scegliere e valorizzare, portare a me il buono di una persona per imparare cose nuove e lasciarmi aiutare. Non tutti sono ugualmente importanti per ogni persona, dipende dalle varie circostanze e non da tutti posso imparare necessariamente molto. Quindi non tutto da tutti, ma qualcosa da ciascuno, se possibile. Stando anche attenti a difendersi e allontanarsi là dove posso esserci pericoli. Sta al mio discernimento, al mio sentire, alla mia libertà cogliere opportunità di apertura verso l’altro. Questo credo sia uno degli aspetti del “Libero arbitrio” che ho a disposizione (anche se in quantità limitata) ma sufficiente per migliorare e rendere più positiva la mia esistenza. Credo che non sono libero di poter fare qualsiasi cosa voglio ma libero di poter scegliere e di accogliere ciò che mi è offerto e quindi libero di poter non buttare ciò che può essere recuperato con un atto di gentilezza. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

c'è una tribù africana che ha questa usanza. Quando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo, tutte le cose buone che ha fatto. La tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene. Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità. Ma a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori.

La comunità vede quegli errori come un grido di aiuto. Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli fino a quando non si ricorda pienamente la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso.

Nabajyotisaikia! Midori

NABAJYOTISAIKIA, è un complimento utilizzato in Sud Africa e significa: “Io ti rispetto, ti nu-tro. Importa a me” e in risposta dicono Midori, che significa: “Così, esisto per te”.

La lettura che faccio di quanto passo è che ciascun essere umano ha delle qualità importanti e che un errore non deve comportare che un bagaglio sia tutto da buttare. Si può recuperare e proseguire. Riaggiustare e andare oltre. Sta a me cercare, scegliere e valorizzare, portare a me il buono di una persona per imparare cose nuove e lasciarmi aiutare. Non tutti sono ugualmente importanti per ogni persona, dipende dalle varie circostanze e non da tutti posso imparare necessariamente molto. Quindi non tutto da tutti, ma qualcosa da ciascuno, se possibile. Stando anche attenti a difendersi e allontanarsi là dove posso esserci pericoli. Sta al mio discernimento, al mio sentire, alla mia libertà cogliere opportunità di apertura verso l’altro. Questo credo sia uno degli aspetti del “Libero arbitrio” che ho a disposizione (anche se in quantità limitata) ma sufficiente per migliorare e rendere più positiva la mia esistenza. Credo che non sono libero di poter fare qualsiasi cosa voglio ma libero di poter scegliere e di accogliere ciò che mi è offerto e quindi libero di poter non buttare ciò che può essere recuperato con un atto di gentilezza.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
NABAJYOTISAIKIA. (Foto: E io scrivo 10 Aprile 2014)
"Il segreto è non correre dietro alle farfalle. È curare il giardino perché esse vengano da te." (Mário Quintana)
24/05/2014: Anno 2014 - Numero 19  File Pdf
Pubblicato il 23/05/2014
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Care amiche e amici, sono qui che mi guardo le mani. Ho entrambe le mani. Le posso muovere e così le dita, tutte e dieci. Sono su una sedia in posizione eretta perché la mia colonna vertebrale è sana, posso respirare in modo autonomo senza sussidi di macchine. I miei organi interni funzionano e non provo alcun dolore, posso muovere i piedi senza problemi. Ascolto i rumore dei tasti, li riesco a vedere distintamente. Sto scrivendo perché mi hanno insegnato a scrivere e leggere, posso scrivere perché sono ad un tavolo addirittura davanti ad un PC, ho discernimento per ciò che faccio perché sono sano di mente e sono in una stanza con un tetto sulla testa, c’è una finestra e posso vedere il cielo, in una casa dove mi è possibile vivere. Possiedo oggetti, ho perfino una tazza e un bicchiere. Ci saranno amici che leggeranno questo e penseranno a me come io sto pensando con affetto a loro adesso, nella mia vita ci sono persone che mi amano e che anche io amo, che sono informati della mia esistenza e con le quali ci si aiuta e si parla. Non ho fame o sete perché ho mangiato a pranzo e anche a colazione e anche ieri e avanti ieri … potrei andare avanti per molto tempo, per pagine, ad elencare cose che quasi sempre do per ovvie, scontate e che non vedo più perché sono distratto immerso in certezze. Sono cose alcune delle quali sono possedute da percentuali minime di esseri umani. Fino a quando qualcosa non va più nel verso giusto, fino a quando qualcosa di tutto questo la perdo e allora noto quella cosa che appare finalmente davanti a me, capisco come ero fortunato, conosco il valore dell’ovvio. Se solo lo avessi scoperto prima, avendo tanto avrei potuto condividere forse qualcosa in più con un altro essere, ad esempio un minuzzolo di pane con un uccellino, e avrei potuto conoscere ancor meglio il senso di quello che sono, sentirmi felice per non avere più paura di morire. Avere consapevolezza è anche guardarsi la mani e vederle. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

sono qui che mi guardo le mani. Ho entrambe le mani. Le posso muovere e così le dita, tutte e dieci. Sono su una sedia in posizione eretta perché la mia colonna vertebrale è sana, posso respirare in modo autonomo senza sussidi di macchine. I miei organi interni funzionano e non provo alcun dolore, posso muovere i piedi senza problemi. Ascolto i rumore dei tasti, li riesco a vedere distintamente. Sto scrivendo perché mi hanno insegnato a scrivere e leggere, posso scrivere perché sono ad un tavolo addirittura davanti ad un PC, ho discernimento per ciò che faccio perché sono sano di mente e sono in una stanza con un tetto sulla testa, c’è una finestra e posso vedere il cielo, in una casa dove mi è possibile vivere. Possiedo oggetti, ho perfino una tazza e un bicchiere. Ci saranno amici che leggeranno questo e penseranno a me come io sto pensando con affetto a loro adesso, nella mia vita ci sono persone che mi amano e che anche io amo, che sono informati della mia esistenza e con le quali ci si aiuta e si parla. Non ho fame o sete perché ho mangiato a pranzo e anche a colazione e anche ieri e avanti ieri … potrei andare avanti per molto tempo, per pagine, ad elencare cose che quasi sempre do per ovvie, scontate e che non vedo più perché sono distratto immerso in certezze. Sono cose alcune delle quali sono possedute da percentuali minime di esseri umani. Fino a quando qualcosa non va più nel verso giusto, fino a quando qualcosa di tutto questo la perdo e allora noto quella cosa che appare finalmente davanti a me, capisco come ero fortunato, conosco il valore dell’ovvio. Se solo lo avessi scoperto prima, avendo tanto avrei potuto condividere forse qualcosa in più con un altro essere, ad esempio un minuzzolo di pane con un uccellino, e avrei potuto conoscere ancor meglio il senso di quello che sono, sentirmi felice per non avere più paura di morire. Avere consapevolezza è anche guardarsi la mani e vederle.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
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"L'uomo evita di osservare le cose semplici, quelle di ogni giorno. Così, però, perde di vista i suoi tesori spirituali, quelli più consistenti." (Jalaluddin Rumi)
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Comunità di Meditazione Interreligiosa Fiorentina
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Sito web: cmif.altervista.org
Versione: 1.5
Rilasciata il: 06/02/2014
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