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Radio Voce della Speranza

Lo Zefiro

Notiziario Interreligioso
Redazione: Marco Lazzeri
Telefono: 335.6415395
Pagina:
17/05/2014: Anno 2014 - Numero 18  File Pdf
Pubblicato il 16/05/2014
Pablo Picasso.
Pablo Picasso.
Care amiche e amici, l'8 aprile del 1973 muore in Francia Pablo Picasso, uno dei massimi artisti del XX secolo. Ad un uomo che lo accusava di dipingere come un bambino di cinque anni il pittore rispose: “Magari potessi!” Per una persona c’è il limite per l’altra la prateria, dove qualcuno vede il muro l’altro sente la libertà e la ricerca di un’espressione senza limiti. Lo trovo geniale. E’ tipico delle anime grandi non lasciarsi intimorire dal ridicolo in quanto credo che dentro di loro percepiscano distintamente un mondo maturo, presente, riconoscibile e che stanno vivendo nella bellezza del mistero, in una complessità costruttiva. Sono oltre. Ciò che appare ad altri con i loro preconcetti o giudizi non può destare in loro preoccupazione, non condiziona. Se si è centrati sulla esperienza sul sentire del vissuto, sull’anelito, sulla ricerca, si distingue la conoscenza del profondo e quando la si incontra la si trova forte limpida palpabile, alle volte fin troppo pressante nel suo impeto di emergere per manifestarsi, nel portare il vento del nuovo nel mondo e nelle coscienze. Queste persone possono essere artisti o mistici, ricercatori dello spirito o della scienza, sapienti o persone semplici, anziché pellegrini erranti, ma credo che le anime che abitano queste persone hanno la generosità del fanciullo e la saggezza del grande vecchio, la sobrietà del monaco e il carisma del maestro. Mi sono chiesto spesso quale è il percorso per superare davvero i miei limiti i miei vizi le mie mediocrità. Scrutando lo sguardo di quest’uomo mi sembra di intravedere la strada che è quella di cercare panorami vasti, di andare oltre e di lasciar che questo curi e trascenda il bisogno di rivalsa dovuto alle incapacità, paure e mancanze che alimentano tutte le limitazioni dell’ego che pur di vincere per esistere e comunque prevalere non si cura di attivare tutte le invidie, vanaglorie e falsità che riesce ad escogitare, non possedendo in realtà il vero potere di chi è fuori dalla gabbia. Lo spirito libero non ha bisogno di inganni, lui è già sul cammino. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

l'8 aprile del 1973 muore in Francia Pablo Picasso, uno dei massimi artisti del XX secolo. Ad un uomo che lo accusava di dipingere come un bambino di cinque anni il pittore rispose: “Magari potessi!” Per una persona c’è il limite per l’altra la prateria, dove qualcuno vede il muro l’altro sente la libertà e la ricerca di un’espressione senza limiti. Lo trovo geniale. E’ tipico delle anime grandi non lasciarsi intimorire dal ridicolo in quanto credo che dentro di loro percepiscano distintamente un mondo maturo, presente, riconoscibile e che stanno vivendo nella bellezza del mistero, in una complessità costruttiva. Sono oltre. Ciò che appare ad altri con i loro preconcetti o giudizi non può destare in loro preoccupazione, non condiziona. Se si è centrati sulla esperienza sul sentire del vissuto, sull’anelito, sulla ricerca, si distingue la conoscenza del profondo e quando la si incontra la si trova forte limpida palpabile, alle volte fin troppo pressante nel suo impeto di emergere per manifestarsi, nel portare il vento del nuovo nel mondo e nelle coscienze.

Queste persone possono essere artisti o mistici, ricercatori dello spirito o della scienza, sapienti o persone semplici, anziché pellegrini erranti, ma credo che le anime che abitano queste persone hanno la generosità del fanciullo e la saggezza del grande vecchio, la sobrietà del monaco e il carisma del maestro.

Mi sono chiesto spesso quale è il percorso per superare davvero i miei limiti i miei vizi le mie mediocrità. Scrutando lo sguardo di quest’uomo mi sembra di intravedere la strada che è quella di cercare panorami vasti, di andare oltre e di lasciar che questo curi e trascenda il bisogno di rivalsa dovuto alle incapacità, paure e mancanze che alimentano tutte le limitazioni dell’ego che pur di vincere per esistere e comunque prevalere non si cura di attivare tutte le invidie, vanaglorie e falsità che riesce ad escogitare, non possedendo in realtà il vero potere di chi è fuori dalla gabbia. Lo spirito libero non ha bisogno di inganni, lui è già sul cammino.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Pablo Picasso.
"L'invidia è la religione dei mediocri." (Carlos Ruiz Zafón, "Il gioco dell'angelo")
10/05/2014: Anno 2014 - Numero 17  File Pdf
Pubblicato il 09/05/2014
Gratitudine.
Gratitudine.
Ringrazio l’amico Fabrizio Bencini per questo pensiero pubblicato su Facebook (trovate il link riportato sotto). Mi è subito venuta la voglia di condividerlo con gli amici. Riflettevo che spesso una cattiva educazione, data dalla nostra società e dai media, può rendere un essere umano insensibile e soprattutto incapace di esprimere tenerezza e gentilezza. L’ultimo incontro della rassegna dialogare insieme si è concluso con la decisione di vivere il mese della “gentilezza”, focalizzandoci su questa virtù fino al prossimo incontro a maggio, dove potremo condividere le esperienze fatte in tal senso. Curiosa questa esperienza: oltre al pensiero di Fabrizio ho incontrato anche le seguenti frasi scritte su un grande foglio e appese come un quadro -“La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza di pensiero crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore.” - inoltre anche stamani ho incontrato un video su Facebook dal titolo “La gratitudine”. Mi sono commossa. Ho pensato tutti questi messaggi come doni per il mio percorso. Un futuro per l’essere umano senza tenerezza, gentilezza e gratitudine non è possibile. Questo è il link per vedere il video: https://www.facebook.com/#!/photo.php?v=10202769635035166&set=vb.1628856406&type=2&theater Sandra Vincenzi [Leggi]
Ringrazio l’amico Fabrizio Bencini per questo pensiero pubblicato su Facebook (trovate il link riportato sotto). Mi è subito venuta la voglia di condividerlo con gli amici.

Riflettevo che spesso una cattiva educazione, data dalla nostra società e dai media, può rendere un essere umano insensibile e soprattutto incapace di esprimere tenerezza e gentilezza. L’ultimo incontro della rassegna dialogare insieme si è concluso con la decisione di vivere il mese della “gentilezza”, focalizzandoci su questa virtù fino al prossimo incontro a maggio, dove potremo condividere le esperienze fatte in tal senso.

Curiosa questa esperienza: oltre al pensiero di Fabrizio ho incontrato anche le seguenti frasi scritte su un grande foglio e appese come un quadro -“La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza di pensiero crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore.” - inoltre anche stamani ho incontrato un video su Facebook dal titolo “La gratitudine”. Mi sono commossa. Ho pensato tutti questi messaggi come doni per il mio percorso.

Un futuro per l’essere umano senza tenerezza, gentilezza e gratitudine non è possibile.

Questo è il link per vedere il video:

https://www.facebook.com/#!/photo.php?v=10202769635035166&set=vb.1628856406&type=2&theater

Sandra Vincenzi [Chiudi]
Gratitudine. (Foto: video su Facebook)
"Tenerezza e gentilezza non sono sintomo di disperazione e debolezza, ma espressione di forza e di determinazione." (KHALIL GIBRAN)
26/04/2014: Anno 2014 - Numero 16  File Pdf
Pubblicato il 26/04/2014
Iran – esecuzione capitale annullata.
Iran – esecuzione capitale annullata.
Care amiche e amici, riguardo alla foto, leggo su un quotidiano che “l'esecuzione è stata sospesa all'ultimo minuto dai genitori della vittima. E' successo in Iran. L'assassino aveva già il cappio intorno al collo quando la mamma del diciottenne che aveva ucciso gli si è avvicinata e lo ha schiaffeggiato in viso risparmiandogli la vita. La storia: sette anni fa Balal, 20 anni, aveva massacrato a pugnalate Abdollah Hosseinzadeh durante una lite in una delle strade di Royan. La Qisas (legge della sharia della retribuzione) ha deciso che fossero i familiari della vittima a compiere il gesto definitivo, spingere la sedia dell'esecuzione capitale. Ma quello che è accaduto in piazza ha sorpreso tutti e ha segnato un precedente importante in uno dei paesi con il più alto numero di condanne a morte nel mondo dopo la Cina. La madre di Abdollah ha schiaffeggiato Balal e il marito gli ha levato il cappio dal collo. Gli attimi seguenti raccontano uno straordinario abbraccio tra due madri in lacrime: una che piange il figlio morto e l'altra quello risparmiato. La famiglia di Abbollah aveva già perso un altro figlio di 11 anni in un incidente di moto. "Ho deciso di salvarlo - spiega il padre - perché un sogno mi ha cambiato. Abdollah che mi diceva che si trovava in un bel posto e non c'era più bisogno di vendicarsi". Oggi Balal è salvo, ma in prigione”. Questa è la storia. Bella, importante, che crea un precedente speriamo seguito contro la pena di morte. Ciò su cui mi soffermo è il sogno del padre. Un sogno che ha cambiato molte cose nella vita di alcune persone e le ha trasformate in maniera irreversibile. Le anime parlano dal luogo che chiamiamo aldilà – che non è lontano ma altresì così vicino a noi da poterne sentire i sussurri. Ci fanno sapere, ci aiutano, ci indicano, quali messaggeri di amore e di accettazione, di fratellanza e compassione. Se non credo ancora in ciò che comunemente è trascurato di cosa avrò ancora bisogno per svegliarmi? Non basta forse che la verità sia gridata dai tetti? Tutto questo sta accadendo, adesso. Segreti e misteri in passato rivelati solo a pochi iniziati adesso sono palesati ai molti, si deve solo ascoltare con spirito aperto e con desiderio di conoscenza. E’ la conferma che la vita non finisce, ma si svolge su molti piani di esistenza accessibili attraverso l’amore. Penso a come si trasformerebbe il modo di vedere il prossimo se le persone fossero davvero convinte di tutto questo, penso a come vedremmo la vita in modo differente da adesso. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

riguardo alla foto, leggo su un quotidiano che “l'esecuzione è stata sospesa all'ultimo minuto dai genitori della vittima. E' successo in Iran. L'assassino aveva già il cappio intorno al collo quando la mamma del diciottenne che aveva ucciso gli si è avvicinata e lo ha schiaffeggiato in viso risparmiandogli la vita. La storia: sette anni fa Balal, 20 anni, aveva massacrato a pugnalate Abdollah Hosseinzadeh durante una lite in una delle strade di Royan. La Qisas (legge della sharia della retribuzione) ha deciso che fossero i familiari della vittima a compiere il gesto definitivo, spingere la sedia dell'esecuzione capitale. Ma quello che è accaduto in piazza ha sorpreso tutti e ha segnato un precedente importante in uno dei paesi con il più alto numero di condanne a morte nel mondo dopo la Cina. La madre di Abdollah ha schiaffeggiato Balal e il marito gli ha levato il cappio dal collo. Gli attimi seguenti raccontano uno straordinario abbraccio tra due madri in lacrime: una che piange il figlio morto e l'altra quello risparmiato. La famiglia di Abbollah aveva già perso un altro figlio di 11 anni in un incidente di moto. "Ho deciso di salvarlo - spiega il padre - perché un sogno mi ha cambiato. Abdollah che mi diceva che si trovava in un bel posto e non c'era più bisogno di vendicarsi". Oggi Balal è salvo, ma in prigione”.

Questa è la storia. Bella, importante, che crea un precedente speriamo seguito contro la pena di morte. Ciò su cui mi soffermo è il sogno del padre. Un sogno che ha cambiato molte cose nella vita di alcune persone e le ha trasformate in maniera irreversibile. Le anime parlano dal luogo che chiamiamo aldilà – che non è lontano ma altresì così vicino a noi da poterne sentire i sussurri. Ci fanno sapere, ci aiutano, ci indicano, quali messaggeri di amore e di accettazione, di fratellanza e compassione. Se non credo ancora in ciò che comunemente è trascurato di cosa avrò ancora bisogno per svegliarmi? Non basta forse che la verità sia gridata dai tetti? Tutto questo sta accadendo, adesso. Segreti e misteri in passato rivelati solo a pochi iniziati adesso sono palesati ai molti, si deve solo ascoltare con spirito aperto e con desiderio di conoscenza. E’ la conferma che la vita non finisce, ma si svolge su molti piani di esistenza accessibili attraverso l’amore. Penso a come si trasformerebbe il modo di vedere il prossimo se le persone fossero davvero convinte di tutto questo, penso a come vedremmo la vita in modo differente da adesso.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Iran – esecuzione capitale annullata. (Foto: La Repubblica)
"Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, ma era lei che aspettava che cambiassi io." (Fabio Volo)
19/04/2014: Anno 2014 - Numero 15  File Pdf
Pubblicato il 18/04/2014
Platone e Aristotele.
Platone e Aristotele.
Care amiche e amici, si è concluso da poco a Firenze il convegno “Etica in Festa”. I promotori hanno fatto un lavoro stupendo con attenzione alla organizzazione (perfetta) e alla differenziazione dei dialoghi. E’ stato certamente un successo di pubblico – perché evidentemente molta è la richiesta sentita nelle persone su questo tema - e molto interessante il livello degli interventi, decisamente alto, caratterizzati per competenza e diversificati per gli argomenti trattati. Si è parlato di Etica, ricordando i suoi archetipi e ricercando le sue antiche origini, elaborando la consapevolezza delle odierne circostanze che definiscono la sua mancanza come valore portante nella vita attuale. Tutto questo declinato in tanti campi e aspetti diversi, come motivo di un sentire generale e generalizzato. Ma al di là di tutto questo, quello che mi è arrivato un po’ tra le righe tra i tanti interventi, è stato il grosso impegno di fantasia, uno sforzo lanciato verso una ricerca nell’immaginare un mondo rinnovato, dove l’etica ritorni ad avere il posto che le compete con il suo ruolo di armonizzazione per essere l’asse portante di una convivenza sostenibile. Desiderio di ricominciare. Una riscoperta di un’etica che se pur con profonde radici nel passato sappia ridisegnarsi, creare orizzonti mai osati e nuovi paradigmi che possano affrontare e riordinare un mondo in continua trasformazione, che diventa sempre più complesso e con una possibile deriva divergente verso instabilità e confusione se non ci sono regole certe e principi condivisi. Un mondo che ha davanti a sé grandi sfide e grandi pericoli, insieme a grandi opportunità di evoluzione e di trasformazione. Una realtà che ha nel suo grembo, adesso, il destino degli uomini, non ancora scritto. Si percepisce che si manifesta tutto attorno un bisogno profondo di aria nuova, di pulizia, di freschezza, di sogno ma non d’utopia irraggiungibile, di nuove prospettive e di un nuova impostazione etica per una convivenza non solo tra gli umani ma tra tutto il creato, con frequenze armoniche, in una visione allargata e ripensata alla luce di nuove conoscenze e di nuove formule di sostegno e moralità, di giustizia ed equità, di un ritrovato mutuo soccorso che possa dare speranza in un futuro che sia nuovamente trasparente e di fiducia, pacifico e non pacificato in una qualche pax romana. La situazione è difficile ma siamo più esperti, il pericolo è incombente ma siamo più preparati, c’è frantumazione ma siamo tra noi più vicini, c’è insicurezza ma siamo più determinati. Le parole ancora da inventare trasformeranno questo disagio palpabile nella speranza non di un domani lontano e ipotetico ma di un oggi che sta già bussando alla porta del futuro. Al lavoro amici! Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

si è concluso da poco a Firenze il convegno “Etica in Festa”. I promotori hanno fatto un lavoro stupendo con attenzione alla organizzazione (perfetta) e alla differenziazione dei dialoghi. E’ stato certamente un successo di pubblico – perché evidentemente molta è la richiesta sentita nelle persone su questo tema - e molto interessante il livello degli interventi, decisamente alto, caratterizzati per competenza e diversificati per gli argomenti trattati.

Si è parlato di Etica, ricordando i suoi archetipi e ricercando le sue antiche origini, elaborando la consapevolezza delle odierne circostanze che definiscono la sua mancanza come valore portante nella vita attuale. Tutto questo declinato in tanti campi e aspetti diversi, come motivo di un sentire generale e generalizzato. Ma al di là di tutto questo, quello che mi è arrivato un po’ tra le righe tra i tanti interventi, è stato il grosso impegno di fantasia, uno sforzo lanciato verso una ricerca nell’immaginare un mondo rinnovato, dove l’etica ritorni ad avere il posto che le compete con il suo ruolo di armonizzazione per essere l’asse portante di una convivenza sostenibile. Desiderio di ricominciare. Una riscoperta di un’etica che se pur con profonde radici nel passato sappia ridisegnarsi, creare orizzonti mai osati e nuovi paradigmi che possano affrontare e riordinare un mondo in continua trasformazione, che diventa sempre più complesso e con una possibile deriva divergente verso instabilità e confusione se non ci sono regole certe e principi condivisi. Un mondo che ha davanti a sé grandi sfide e grandi pericoli, insieme a grandi opportunità di evoluzione e di trasformazione. Una realtà che ha nel suo grembo, adesso, il destino degli uomini, non ancora scritto. Si percepisce che si manifesta tutto attorno un bisogno profondo di aria nuova, di pulizia, di freschezza, di sogno ma non d’utopia irraggiungibile, di nuove prospettive e di un nuova impostazione etica per una convivenza non solo tra gli umani ma tra tutto il creato, con frequenze armoniche, in una visione allargata e ripensata alla luce di nuove conoscenze e di nuove formule di sostegno e moralità, di giustizia ed equità, di un ritrovato mutuo soccorso che possa dare speranza in un futuro che sia nuovamente trasparente e di fiducia, pacifico e non pacificato in una qualche pax romana. La situazione è difficile ma siamo più esperti, il pericolo è incombente ma siamo più preparati, c’è frantumazione ma siamo tra noi più vicini, c’è insicurezza ma siamo più determinati. Le parole ancora da inventare trasformeranno questo disagio palpabile nella speranza non di un domani lontano e ipotetico ma di un oggi che sta già bussando alla porta del futuro. Al lavoro amici!

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Platone e Aristotele. (Foto: dal programma di “Etica in Festa”)
"Il silenzio è la lingua di Dio." (Jalaluddin Rumi)
12/04/2014: Anno 2014 - Numero 14  File Pdf
Pubblicato il 11/04/2014
Laurence Freeman OSB.
Laurence Freeman OSB.
Ti sei adagiato in una vecchia ostilità. Definisci te stesso e la tua parte di ragione in base alla persona che, per come la vedi, ti si è contrapposta. Forse l'hanno fatto, e forse ti hanno tradito o diffamato. In ogni caso, i tuoi sentimenti di inimicizia sono diventati una fonte perversa di nutrimento ed energia. Fa sentire bene avere un nemico, quasi altrettanto bene dell'avere un amico. L’energia che riponiamo nell’ostilità riduce quanto possiamo investire nei nostri amici; ma non ci piace vederlo o ammetterlo. Forse la causa originaria della discussione si è sbiadita nella nostra memoria. E’ diventata così tanto storia passata che è imbarazzante richiamarla alla luce e vedere quanto sia adesso irrilevante e obsoleta. Al posto di un doveroso processo e di una discussione razionale imponiamo un pedaggio permanente ai cancelli della nostra area di sicurezza negando l’accesso al nemico. Poi un giorno il nemico ti tende la mano. O invia una parola per riaprire i negoziati. Dapprima ti senti messo in ombra, poi indignato poi confuso sul da farsi. Ma, finché non guardi di nuovo il nemico, la grazia non ha ancora avuto luogo. Laurence Freeman OSB (Direttore spirituale della Comunità Mondiale di Meditazione Cristiana) [Leggi]
Ti sei adagiato in una vecchia ostilità. Definisci te stesso e la tua parte di ragione in base alla persona che, per come la vedi, ti si è contrapposta. Forse l'hanno fatto, e forse ti hanno tradito o diffamato. In ogni caso, i tuoi sentimenti di inimicizia sono diventati una fonte perversa di nutrimento ed energia. Fa sentire bene avere un nemico, quasi altrettanto bene dell'avere un amico. L’energia che riponiamo nell’ostilità riduce quanto possiamo investire nei nostri amici; ma non ci piace vederlo o ammetterlo. Forse la causa originaria della discussione si è sbiadita nella nostra memoria. E’ diventata così tanto storia passata che è imbarazzante richiamarla alla luce e vedere quanto sia adesso irrilevante e obsoleta. Al posto di un doveroso processo e di una discussione razionale imponiamo un pedaggio permanente ai cancelli della nostra area di sicurezza negando l’accesso al nemico.

Poi un giorno il nemico ti tende la mano. O invia una parola per riaprire i negoziati. Dapprima ti senti messo in ombra, poi indignato poi confuso sul da farsi. Ma, finché non guardi di nuovo il nemico, la grazia non ha ancora avuto luogo.

Laurence Freeman OSB

(Direttore spirituale della Comunità Mondiale di Meditazione Cristiana) [Chiudi]
Laurence Freeman OSB. (Foto: WCCM Italia)
"La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio." (Franz Kafka)
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Versione: 1.5
Rilasciata il: 06/02/2014
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