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Dettagli incontro

18/05/2016: Dialogare Insieme
Tipo di incontro: Dialogo
Gli incontri di questa rassegna sono pensati per dare spazio al confronto verbale e al dibattito sui temi di interesse comune. Possono essere temi esposti durante gli incontri di letture, o trattati sul notiziario interreligioso Lo Zefiro, o su argomenti di tipo organizzativo delle attività proposte dalla comunità. Questi incontri offorno anche lo spunto per mettere in pratica lo stare insieme pacifico in un contesto relazionale più vicino a quello delle normali attività quotidiane, e imparare così a praticare la meditazione come stile di vita.
Rassegna:Dialogare Insieme
Tipo incontro:Dialogo
Data:18/05/2016
Ora:21:00
Organizzazione:Chiesa Cristiana Avventista
Indirizzo:Via del Pergolino 1, 50139 Firenze
Presenti:9

Programma

1. Confronto su temi organizzativi (10').
2. Meditazione silenziosa (20').
3. Presentazione di un tema di confronto e dialogo (10'-15').
4. Confronto e dialogo sul tema presentato.
5. Preghiere (10').
6. Rinfresco (se preparato dall'associazione o da qualche partecipante).

Relazione

Incontro molto profondo, il difficile argomento è stato approfondito con l'apporto di ogni presente e il sentire di ognuno si arricchito ampliando la propria coscienza.

Resoconto

La realtà

Introduzione:
Fisica quantistica: Vi presento il famoso esperimento della doppia fenditura (fisica quantistica), datato quasi 100 anni e ancora rimasto senza una spiegazione razionale.
Un fotone, lanciato da un emettitore di particelle, passa dalla fenditura di una parete e colpisce la parete successiva (parete di rilevazione dove avviene il cosiddetto “collasso della forma d’onda”), lasciando un segno dell’impatto. Se però le fenditure nella prima parete sono due, il fotone ha due comportamenti diversi, a seconda del punto di osservazione. Se il punto di osservazione è sulla parete finale, il fotone arriva, attraversa la prima parete e crea un’immagine tipica dell’interferenza, come se fosse passato contemporaneamente dalle due fenditure, interferendo con se stesso come se fosse un’onda e non corpuscolare. I segni sulla seconda parete di rilevazione sono quelli tipici dell’onda. Se però cambio punto di osservazione e mi pongo sotto la fenditura (e quindi è lì che avviene il “collasso della forma d’onda”), il fotone si comporta in maniera perfettamente corpuscolare. In pratica, è come se il fotone “percepisse” la realtà attorno a sé, e questo è l’aspetto che non ha spiegazione razionale nell’esperimento. Questo esperimento ci insegna che in fisica quantistica la percezione della realtà cambia a seconda del punto di osservazione. Inoltre, ci sono realtà che si possono percepire solo se vado oltre, come l’effetto onda del fotone che può essere osservato solo se si va oltre la prima parete. Quindi se si può vedere l’elettrone come particella ma non si può vedere l’elettrone come onda prima dell’impatto sulla parte di rilevazione. Ci sono pertanto aspetti della realtà (quello corpuscolare) che si possono vedere direttamente e altri (quello ondulatorio) che si intuiscono ma non si possono vedere direttamente, perché nel momento in cui lo osservo diventa corpuscolare.
Come si legge nel Piccolo Principe “Ciò che è essenziale (della realtà dico io in questo caso), è invisibile all’occhio”.
Infine, l’osservatore stesso modifica la realtà; non si può sapere dov’è un elettrone e a quale velocità va: si può sapere o l’uno o l’altro.
Vi segnalo due libri, Il tao della fisica e La danza dei maestri wu li di Gary Zukav. Quest’ultimo spiega varie cose, tra cui la relatività di Einstein, oltre che la meccanica quantistica. Tornando all’esperimento, ci sono vari scienziati che ritengono che non si può portare nella realtà della fisica newtoniana quella subatomica (quantistica). Ciò che vale in questa, non vale nella prima. Per esempio, il raggio gamma quando osserva il fotone lo devia: quindi non è l’osservatore che modifica il fotone, ma il raggio gamma. Nonostante tutto questo, credo comunque che noi cooperiamo a modificare la realtà anche con la semplice osservazione.

Spunti:
Spunti possibili sul tema della realtà: finzione (il cinema è solo finzione?), realtà virtuale (videogiochi, che ti abituano a un mondo costruito), sogno (non sempre facile da distinguere dalla realtà), il qui e ora (è uno stato della coscienza – presente, carpe diem, consapevolezza – è la realtà o è altro ancora?).

Citazioni
Osho: Questo sutra va capito a fondo perché è facile fraintenderlo. E' stato molto frainteso: tutti i commentatori fino ad oggi lo hanno frainteso. E non a caso. Il sutra dice: questo mondo è effimero, è fatto della sostanza di cui sono fatti i sogni; non c'è differenza fra i sogni e questo mondo. Desto o addormentato, vivi in un tuo mondo di sogno. Ricorda: non c'è un solo mondo, ma tanti mondi quanti sono gli esseri umani; ciascuno vive in un suo mondo. A volte i nostri mondi si incontrano, a volte si scontrano; ma ciascuno di noi resta rinchiuso nel proprio. Questo mondo è effimero è una creazione della mente; come sogno o fantasma, privo di sostanza. La realtà che ti circonda non è materiale, è solo un insieme di vibrazioni: un intreccio di vibrazioni genera l'illusione della materia. E' come al cinema: sullo schermo non c'è nulla, ma un intreccio di luci crea l'illusione degli oggetti. Oggi ci sono film tridimensionali che creano l'illusione della realtà in tre dimensioni. E il mondo è come un film, è tutto un fenomeno elettrico. Solo tu sei realtà; solo il testimone è reale. Tutto il resto è sogno. La Buddhità è lo stato in cui tutti questi sogni sono stati trascesi e non c'è più niente da vedere, resta solo lo spettatore che siede in silenzio. Non c'è più nulla; il suo sguardo non incontra piu' alcun oggetto. Resta solo lo spettatore. Allora si è raggiunta la Buddhità, la realtà.
La citazione di Osho lega visibile e invisibile. Perché voglio sapere cos’è la realtà? Perché a un certo punto iniziano a sorgere dubbi sul vivere semplice di una persona in cammino che si attacca a dei punti fermi. La visione della non dualità, ma dell’essere parte di un tutto, nel quale ci si immerge, ci conduce molto vicino alla realtà.
Bibbia: «poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili» (Colossesi 1:16). La Bibbia afferma che la realtà è composta da cose visibili e invisibili, e queste ultime sono rappresentate da realtà non percepibili ai sensi o alle apparecchiature umane. La fede, allora, consiste nel vivere tenendo conto non solo delle realtà visibili, ma anche di quelle invisibili: «Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono» (Ebrei 11:1). La differenza, credo, con la visione orientale, è che non esiste gerarchia tra cose invisibili e cose visibili, tra spirito e materia: tutto è ugualmente buono perché creato da Dio, tutto può diventare malvagio se vissuto o usato male, che si tratti di cose visibili o invisibili.

Che cos’è la realtà?
Fino a un certo punto la realtà ti sembra evidente e non ti poni domande. Poi subentrano i dubbi, e inizi a cercare la realtà: è il presente? È dunque così infinitamente breve e veloce come un attimo? Se così fosse, non potremo mai avere il tempo di osservarla così com’è. Perciò la realtà può essere solo rappresentata, e quindi cambia a seconda del punto di osservazione. Il fatto che la realtà cambi a seconda del punto di osservazione non è una cosa negativa, ma va accettato perché è così.
Siamo esseri spirituali con un’esperienza fisica. Analizzare la realtà è contraddittorio, perché quando osservi una cosa la alteri. Noi alteriamo la chimica con l’intento, ma anche con la sola osservazione. Quando un antropologo va a studiare una popolazione, ne altera la storia. Tantissime cose che crediamo reali, le crediamo per insegnamento ricevuto, non per esperienza diretta. Quando trascendo l’osservazione e l’analisi, allora entro in contatto con la realtà. Nello sciamanesimo si dice: «Loro sognano il mondo risvegliato», cioè ognuno si immagina la realtà attraverso il suo essere. La realtà che noi percepiamo con i sensi e le strumentazioni è solo una minima parte della realtà. Possiamo vedere atomi e galassie, ma solo vederli. La realtà è dunque effimera, perché siamo spirito, pura energia, gocce dell’oceano che non potranno mai, da singole, comprenderlo nel suo insieme.
Finché analizzi la realtà, la condizioni e cessa di essere realtà. Quando smetti di analizzare, allora entri in contatto con la realtà. A volte mi è capitato di avvertire come reali due realtà parallele e contemporanee (tipo sliding doors).
La realtà è una codificazione della coscienza, quindi esiste solo in modo soggettivo, mai oggettivo. O può darsi che esista una realtà oggettiva, ma a noi è inaccessibile. Nella realtà virtuale vedo un oggetto anche se non ho gli occhi, grazie a un macchinario; ma non è la realtà, è solo una rappresentazione della stessa. La realtà indifferenziata è quella vera, che non è passata ancora attraverso la griglia della coscienza. La realtà indifferenziata è una serie di puntini che può essere tutto, e che a seconda della coscienza che la percepisce diventa una realtà diversa.
Siamo realtà quando ogni singola cellula percepisce se stessa, o quando siamo un tutt’uno? O in entrambi i casi?
La realtà quotidiana ci viene inculcata, quella spirituale è altro. Non solo il punto di vista cambia la percezione della realtà, ma anche due persone dalla stessa posizione vedono in modo diverso.
Ciò che noi vediamo nell’universo è solo il 7%; il restante 93% è materia ed energia oscura, realtà impercettibili, che sappiamo che esistono perché risentono della gravitazione. La stragrande maggioranza di ciò che esiste è a noi inaccessibile, perché non partecipa alle leggi della materia. È la materia oscura che permette alla galassia di muoversi tutta insieme, e non più veloce al centro e più lenta in periferia (come l’acqua quando viene girata).
Abbiamo appurato che la realtà è soggettiva: lo stesso vale per la verità. Può darsi che esista una verità assoluta, ma a noi è inaccessibile.

Il sogno
Voglio parlare del sogno. La materia è la parte più bassa dell’anima, mentre il songo da più possibilità di indeterminatezza, e questo aziona elettroni e onde del cervello che generano vibrazioni (pensieri). A meno che non trasformiamo quel sogno in un racconto o un film. In quel caso il sogno perde di indeterminatezza quando si materializza in parole o immagini costruite.
«Ai confini della realtà» era una serie televisiva fantascientifica. Spesso in quella serie si giocava sul fragile confine tra sogno e realtà. A volte i sogni sembrano piuttosto un mondo parallelo.
William Buhlman si è dedicato a realtà oniriche attraverso i viaggi astrali. Ci sono realtà di densità diverse, di cui la nostra è la più densa e quindi attira. Chi fa i viaggi astrali, secondo Buhlman, in realtà spesso non li fa davvero, ma solo nella sua mente. I veri viaggi astrali sono invece molto fisici, anche se il corpo è molto morbido e ha possibilità maggiori (come quella di vedere a 360 gradi).
Un giorno ho fatto un sogno talmente reale che ho capito che non era la realtà solo perché, a un certo punto, girai in via Leonardo da Vinci e la via non c’era. Ma forse, allora, anche tutto questo che viviamo è solo una costruzione della mente, quella che mette l’anima in contatto con la realtà esterna. Ad esempio, una volta sono svenuto e al risveglio vedevo la realtà come fosse uno stereogramma. Poi si sono formate forme e colori, suoni senza senso che poi lo hanno riacquistato man mano che la mente ha ripreso a funzionare. La mente, quindi, costruisce a realtà.
Il sogno è soggettivo, nella realtà la soggettività si riduce senza sparire del tutto.

Qualche risposta
Ognuno vede una parte della realtà dal proprio punto di osservazione; se stiamo insieme, possiamo ricostruire meglio la realtà perché mettiamo insieme i vari punti di osservazione. Arrivando a uno stato di coscienza più alto scopriamo meglio la realtà, e la troviamo diversa da come la immaginavamo. La realtà immaginata o falsificata è ancora meno realtà della realtà stessa. Per vedere la realtà bisogna quindi eliminare molte scorie e acquisire i sensi.
La comunità è essenziale per mettere insieme tante soggettività, per avvicinarsi un po’ di più all’oggettività; nel senso che la visione si amplia, senza mai diventare perfettamente oggettiva.
Nel libro Il potere autentico delle relazioni, Gary Zukav dice che c’è un ampliamento della coscienza collettiva, dove sempre più persone vivono stati di illuminazione (satori), dove la coscienza si espande e travalica i confini della mente, allargandosi ad altri corpi. Ci sono quindi sensi spirituali che non sono fisici e che ti fanno percepire il mondo spirituale.
In alchimia la prima cosa che si fa è trasmutare le emozioni. La prima fase è la creazione del testimone, in cui le emozioni di base vengono trasformate in emozioni più elevate. Vedere la realtà significa destrutturare la mente: è il lavoro del risveglio.
Ci sono cose datate migliaia di anni, come le piramidi, che hanno segreti non ancora svelati. Magari le hanno costruite semplicemente con la fede che quegli enormi macigni potessero essere spostati.

Letture

IncontroTitoloPresentata daTradizione
+18/05/2016Questo mondo è effimero.Maria MarzettiMeditazione Cristiana
Comunità di Meditazione Interreligiosa Fiorentina
Email: cmif@altervista.org
Sito web: cmif.altervista.org
Versione: 1.5
Rilasciata il: 06/02/2014
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