Non dire che domani partirò
Ancora oggi sto arrivando.
Guarda in profondità: ogni secondo io arrivo
Per essere un germoglio su un ramo a primavera,
per essere un uccellino, con ali ancora fragili,
che impara a cantare nel suo nuovo nido,
per essere un bruco nel cuore di un fiore,
per essere un gioiello che si nasconde in una pietra.
Io arrivo ancora, per ridere e per piangere,
per temere e per sperare.
Il ritmo del mio cuore è la nascita e la morte
di tutto ciò che vive.
Io sono un insetto che muta la sua forma
sulla superficie del fiume.
E sono l’uccello
che cala rapace per divorare l’insetto.
Io sono una rana che nuota felice
Nell’acqua chiara di uno stagno.
E sono il serpente
Che silenzioso divora la rana.
Sono il bambino in Uganda, tutto pelle e ossa,
le mie gambe esili come gambe di bambù.
E sono il mercante di armi,
che vende armi mortali all’Uganda.
Io sono la bambina,
profuga su una barca,
che si getta in mare,
dopo essere stata violentata da un pirata
E io sono il pirata,
il mio cuore ancora incapace
di vedere e di amare.
Sono un membro del governo,
con tanto potere nelle mie mani.
E sono l’uomo che deve pagare
Il suo debito di sangue alla mia gente,
morendo lentamente in un campo di lavori forzati.
La mia gioia è come la primavera,
così calda che fa sbocciare fiori su tutta la terra.
Il mio dolore è come un fiume di lacrime,
è così vasto,
riempie i quattro oceani.
Per piacere, chiamatemi con i miei veri nomi,
perché io possa udire tutti i miei pianti e le mie risa insieme,
perché io possa vedere che la mia gioia e il mio dolore sono una cosa sola.
Per piacere, chiamatemi con i miei veri nomi,
perché io possa svegliarmi,
e la porta del mio cuore possa rimanere aperta,
la porta della compassione.
Thich Nhat Hanh
Incontro: | 25/09/2014 |
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Titolo: | Per piacere, chiamatemi con i miei veri nomi |
Presentata da: | Patrizia Montigalli |
Tradizione: | Thích Nhất Hạnh |
Autore: | Thich Nhat Hanh |
Opera: | Poesia anno 1978 |