La scoperta più rivoluzionaria del Buddhismo è questa: vita e morte sono nella mente, e in nessun altro luogo. La mente è vista come la base universale di tutte le esperrienze, il creatore della felicità e della sofferenza, il costruttore di ciò che chiamiamo vita e di ciò che chiamiamo morte.
Gli aspetti della mente sono molti, ma due risaltano sugli altri. Il primo è la mente ordinaria, è la mente che pensa, progetta, desidera, manipola; che divampa d'ira; che crea e si abbandona a onde di emozioni e di pensieri negativi. La mente ordinaria è il perenne trasformarsi e la preda impotente di influssi esterni, tendenze abituali e condizionamenti. Vista da una certa angolazione è vacillante, instabile, avida, si occupa senza tregua degli affari altrui, e la sua energia è dissipata nella proiezione all'esterno. Spesso mi viene da descriverla come scimmia che balza instancabilmente di ramo in ramo. E' all'interno di questa caotica, confusa e indisciplinata mente ordinaria, che ripetutamente sperimentiamo cambiamento e morte.
L'altro aspetto è la vera natura della mente, la sua essenza più profonda, sempre e assolutamente indenne dal cambiamento e dalla morte. In condizioni normali è nascosta dentro la nostra mente ordinaria, avvolta e oscurata dalla fuga precipitosa dei pensieri e delle emozioni. Ma come le nuvole possono essere sospinte lontano da una raffica di vento, rivelando così il cielo aperto e il sole che splende, moenti di ispirazione possono in particolari circostanze aprirci barlumi della natura della mente.
La natura della mente è infatti la radice stessa della compensione, è la pura, originaria consapevolezza primordiale che è immediatamente intelligente, cognitiva, radiosa e sempre desta. Potremmo definirla come la conoscenza della conoscenza stessa.
Nel corso di millenni, snti e mistici hanno definito le loro realizzazioni con nomi diversi, mettendo in luce lati diversi e differenti interpretazioni che si riducono tutte all'esperienza fondamentale della natura della mente. Cristiani ed ebrei la chiamano "Dio"; gli induisti "Sé", "Shiva", "Brahman" e "Vishnu"; i sufi "Essenza nascosta"; e i buddisti "natura di Budda". Nel cuore di tutte le religioni c'è la certezza dell'esistenza di una verità fondamentale e che questa vita rappresenta una sacra opportunità di evolversi e realizzarla.
Incontro: | 25/09/2014 |
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Titolo: | La natura della mente |
Presentata da: | Laura Drighi |
Tradizione: | Centro Ewam |
Autore: | Sogyal Rinpoche |
Opera: | Il libro tibetano del vivere e del morire |
Pagine: | 54/55 |