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Radio Voce della Speranza

Lo Zefiro

Notiziario Interreligioso
Redazione: Marco Lazzeri
Telefono: 335.6415395
Pagina:
28/02/2015: Anno 2015 - Numero 08  File Pdf
Pubblicato il 27/02/2015
Carcere di Opera.
Carcere di Opera.
Carcere di Opera. (Foto: La Repubblica)
"Tra un muro alto e solido e un uovo che si rompe contro di esso, starò sempre dalla parte dell'uovo." (Haruki Murakami)
21/02/2015: Anno 2015 - Numero 07  File Pdf
Pubblicato il 20/02/2015
Lampadina elettrica.
Lampadina elettrica.
Care amiche e amici, questa sera al rientro dal lavoro (sono fortunato ad avere lavoro) entrando in casa (e anche in questo sono più fortunato di un miliardo circa di persone che non ce l’hanno) ho premuto un interruttore e ho acceso al luce. Solo per il fatto di avere luce e acqua in casa mi colloco in una ristretta elite di persone considerando la popolazione mondiale. Ma oltre a tutte queste fortune che mi sono date, pensavo anche a me come utente della luce che avevo appena acceso. Entro in casa accendo la luce e non mi preoccupo di altro, anzi pretendo che funzioni in quanto come utente pago regolarmente una bolletta affinché ci sia il servizio che mi necessita. Di una ovvietà disarmante direte voi. Avete ragione, ma tutto questo se ha senso applicato alla luce elettrica non è applicabile all’etica. Riguardo all’etica non posso essere utente inconsapevole, non posso utilizzare senza interessarmi, senza partecipare, senza farmi carico. Essere utente di etica è una contraddizione in termini. Non posso attendermi che altri facciano per me per poi regolarizzare in qualche modo, questo non ha senso logico. L’etica o si la fa, la si pratica, la si ricerca in modo attivo e personale o non c’è. L’etica è nell’agire in prima persona, è nel fare, nel prendersi cura, nell’avere rispetto, attenzione per l’altro. Anche nel chiedere che tutto questo sia fatto verso il loro prossimo. Ma non posso delegare e ognuno deve fare la sua parte. Se qualcuno non fa, rimane un vuoto, un non realizzato, una mancanza di vissuto. Ma che dare allora? Mi viene in mente quanto si diceva ad una conferenza riguardo al discorso di un laboratorio permanente sull’Etica, da inventare, un luogo di esercizio e di ricerca condivisa. Mi piacerebbe che questo fosse fatto principalmente da giovani oltre che da persone adulte. Per portare poi dentro di noi e nel mondo il risultato del lavoro. Forse come la “Stanza del Silenzio” a Firenze che è in fase di realizzazione, anche questa sarà una esperienza che potremo vivere e spero che appartenga un giorno alla nostra vita. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

questa sera al rientro dal lavoro (sono fortunato ad avere lavoro) entrando in casa (e anche in questo sono più fortunato di un miliardo circa di persone che non ce l’hanno) ho premuto un interruttore e ho acceso al luce. Solo per il fatto di avere luce e acqua in casa mi colloco in una ristretta elite di persone considerando la popolazione mondiale. Ma oltre a tutte queste fortune che mi sono date, pensavo anche a me come utente della luce che avevo appena acceso. Entro in casa accendo la luce e non mi preoccupo di altro, anzi pretendo che funzioni in quanto come utente pago regolarmente una bolletta affinché ci sia il servizio che mi necessita. Di una ovvietà disarmante direte voi. Avete ragione, ma tutto questo se ha senso applicato alla luce elettrica non è applicabile all’etica. Riguardo all’etica non posso essere utente inconsapevole, non posso utilizzare senza interessarmi, senza partecipare, senza farmi carico. Essere utente di etica è una contraddizione in termini. Non posso attendermi che altri facciano per me per poi regolarizzare in qualche modo, questo non ha senso logico. L’etica o si la fa, la si pratica, la si ricerca in modo attivo e personale o non c’è. L’etica è nell’agire in prima persona, è nel fare, nel prendersi cura, nell’avere rispetto, attenzione per l’altro. Anche nel chiedere che tutto questo sia fatto verso il loro prossimo. Ma non posso delegare e ognuno deve fare la sua parte. Se qualcuno non fa, rimane un vuoto, un non realizzato, una mancanza di vissuto. Ma che dare allora? Mi viene in mente quanto si diceva ad una conferenza riguardo al discorso di un laboratorio permanente sull’Etica, da inventare, un luogo di esercizio e di ricerca condivisa. Mi piacerebbe che questo fosse fatto principalmente da giovani oltre che da persone adulte. Per portare poi dentro di noi e nel mondo il risultato del lavoro. Forse come la “Stanza del Silenzio” a Firenze che è in fase di realizzazione, anche questa sarà una esperienza che potremo vivere e spero che appartenga un giorno alla nostra vita.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Lampadina elettrica.
"Non si trasforma la propria vita senza trasformare se stessi." (Simone de Beauvoir)
14/02/2015: Anno 2015 - Numero 06  File Pdf
Pubblicato il 13/02/2015
UNHCR – Agenzia ONU per i rifugiati.
UNHCR – Agenzia ONU per i rifugiati.
Care amiche e amici, il 2014 è stato un anno estremamente difficile, nel quale abbiamo purtroppo dovuto constatare il superamento di una dolorosa soglia: per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, il numero di persone costrette a fuggire per salvarsi la vita ha superato il livello di 50 milioni di persone. L’aiuto dei donatori è stato quindi ancora più prezioso per tutti i rifugiati, gli sfollati e gli apolidi che vivono sotto la protezione dell’UNHCR. In Siria sono stati aiutati i rifugiati, vittime di una guerra giunta quasi alla fine del quarto anno. Un supporto fondamentale è stato dato alle centinaia di migliaia di persone in fuga nella Repubblica Centrafricana, dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Sud Sudan, garantendo loro il necessario per sopravvivere. Un sostegno vitale è stato garantito ai quasi 2 milioni di sfollati iracheni in fuga dall’avanzata delle milizie dell’ISIS, offrendo loro protezione e un alloggio. Anche grazie al supporto dei donatori dell’UNHCR è stato possibile per migliaia di persone a ricominciare a sperare in una vita stabile e sicura. L’UNHCR, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 14 dicembre 1950, è la principale organizzazione al mondo impegnata in prima linea a salvare vite umane, a proteggere i diritti di milioni di rifugiati, di sfollati e di apolidi, e a costruire per loro un futuro migliore. Lavora in 123 paesi del mondo e si occupa di oltre 40 milioni di persone. Il mandato dell’UNHCR è di guidare e coordinare, a livello mondiale, la protezione dei rifugiati e le azioni necessarie per garantire il loro benessere. L’Agenzia lavora per assicurare che tutti possano esercitare il diritto di asilo e di essere accolti in sicurezza in un altro Stato. Insieme ai governi, l’UNHCR aiuta i rifugiati a tornare a casa, ad essere accolti nel paese dove hanno trovato rifugio o in un paese terzo. Entro 72 ore dallo scoppio di un’emergenza, l’UNHCR riesce a mobilitare ovunque nel mondo più di 300 operatori altamente qualificati in grado di portare soccorso a più di 600.000 persone. Fornisce acqua, cibo, tende, assistenza medica e psicologica. Garantisce l’accesso all’istruzione e alla formazione e alle attività generatrici di reddito. Tutto questo non mi lascia sollevato o in pace con la coscienza, mi dà solo il senso della gravità catastrofica del contesto in cui viviamo e della drammaticità della situazione internazionale, della paura e del dolore di milioni di persone, del livello che l’ingiustizia ha raggiunto. Se questo è ciò che i grandi uomini che sono gli amministratori del mondo sono riusciti a creare, è meglio che facciano un passo indietro. E se ci provassero le donne …? Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

il 2014 è stato un anno estremamente difficile, nel quale abbiamo purtroppo dovuto constatare il superamento di una dolorosa soglia: per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, il numero di persone costrette a fuggire per salvarsi la vita ha superato il livello di 50 milioni di persone.

L’aiuto dei donatori è stato quindi ancora più prezioso per tutti i rifugiati, gli sfollati e gli apolidi che vivono sotto la protezione dell’UNHCR.

In Siria sono stati aiutati i rifugiati, vittime di una guerra giunta quasi alla fine del quarto anno. Un supporto fondamentale è stato dato alle centinaia di migliaia di persone in fuga nella Repubblica Centrafricana, dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Sud Sudan, garantendo loro il necessario per sopravvivere.

Un sostegno vitale è stato garantito ai quasi 2 milioni di sfollati iracheni in fuga dall’avanzata delle milizie dell’ISIS, offrendo loro protezione e un alloggio.

Anche grazie al supporto dei donatori dell’UNHCR è stato possibile per migliaia di persone a ricominciare a sperare in una vita stabile e sicura.

L’UNHCR, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 14 dicembre 1950, è la principale organizzazione al mondo impegnata in prima linea a salvare vite umane, a proteggere i diritti di milioni di rifugiati, di sfollati e di apolidi, e a costruire per loro un futuro migliore. Lavora in 123 paesi del mondo e si occupa di oltre 40 milioni di persone. Il mandato dell’UNHCR è di guidare e coordinare, a livello mondiale, la protezione dei rifugiati e le azioni necessarie per garantire il loro benessere. L’Agenzia lavora per assicurare che tutti possano esercitare il diritto di asilo e di essere accolti in sicurezza in un altro Stato. Insieme ai governi, l’UNHCR aiuta i rifugiati a tornare a casa, ad essere accolti nel paese dove hanno trovato rifugio o in un paese terzo. Entro 72 ore dallo scoppio di un’emergenza, l’UNHCR riesce a mobilitare ovunque nel mondo più di 300 operatori altamente qualificati in grado di portare soccorso a più di 600.000 persone. Fornisce acqua, cibo, tende, assistenza medica e psicologica. Garantisce l’accesso all’istruzione e alla formazione e alle attività generatrici di reddito.

Tutto questo non mi lascia sollevato o in pace con la coscienza, mi dà solo il senso della gravità catastrofica del contesto in cui viviamo e della drammaticità della situazione internazionale, della paura e del dolore di milioni di persone, del livello che l’ingiustizia ha raggiunto. Se questo è ciò che i grandi uomini che sono gli amministratori del mondo sono riusciti a creare, è meglio che facciano un passo indietro. E se ci provassero le donne …?

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
UNHCR – Agenzia ONU per i rifugiati. (Foto: UNHCR – Agenzia ONU per i rifugiati)
"Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli." (Nelson Mandela)
07/02/2015: Anno 2015 - Numero 05  File Pdf
Pubblicato il 06/02/2015
Industria farmaceutica.
Industria farmaceutica.
Care amiche e amici, ricordate l’ultimo Zefiro e la notizia (anche se non recentissima) della dottoressa Michela De Pretis? Riporto qui di seguito un commento di un lettore (di cui non indico il nome per motivi di privacy) che penso sia interessante. Dice il lettore: “è anche nella mia esperienza che una dieta vegana può fare molto (non miracoli) per malattie degenerative quali anche i tumori. Il tuo articolo poi mi fa venire in mente un mio amico, impiegato nel marketing di una multinazionale del farmaco. Il suo capo gli disse: “Il nostro obiettivo primario non è guarire completamente, ma mantenere una popolazione longeva e malaticcia” “. E sempre in ambito delle patologie, ricordate il caso recente di Emma Bonino che non ha partecipato alla corsa al Quirinale? Una corsa a cui era iscritta, per così dire, “d’ufficio”. Emma Bonino ha dichiarato senza falsi pudori di avere un tumore al polmone. Ha detto che dovrà curarsi e che per questo dovrà ridurre le proprie attività. Ma ha anche aggiunto che non cesserà la sua azione politica, perché dalla passione politica non ci si dimette, ma, soprattutto, perché lei “non è” la sua malattia. Affermazione decisiva. Non scontata. Non banale. Lei non è la sua malattia. La mia difficoltà, non è “me”. Forse sembrano due cose che non hanno molta connessione tra loro. Penso che il nesso tra loro sia l’atteggiamento, la consapevolezza, il non attaccamento, la scelta del rifiuto di sentirmi gestito dagli eventi o in mano degli “esperti”, ma cercare di distaccarmi e guardare dall’alto, da dentro di me, consapevole che le multinazionali farmaceutiche (potentissime) hanno l’interesse a tenermi assoggettato e passivo davanti alle difficoltà mentre le risorse che sono in me hanno la potenzialità di non farmi precipitare nella rinuncia alla lotta, nella rinuncia a guardare la vita nei suoi tanti aspetti e a conoscere le risorse che sono in me. Non sono immortale e comunque un giorno per me finirà la vita, ma questo non è il problema maggiore, il punto è come avrò vissuto fino a quel momento. Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

ricordate l’ultimo Zefiro e la notizia (anche se non recentissima) della dottoressa Michela De Pretis? Riporto qui di seguito un commento di un lettore (di cui non indico il nome per motivi di privacy) che penso sia interessante.

Dice il lettore: “è anche nella mia esperienza che una dieta vegana può fare molto (non miracoli) per malattie degenerative quali anche i tumori. Il tuo articolo poi mi fa venire in mente un mio amico, impiegato nel marketing di una multinazionale del farmaco. Il suo capo gli disse: “Il nostro obiettivo primario non è guarire completamente, ma mantenere una popolazione longeva e malaticcia” “.

E sempre in ambito delle patologie, ricordate il caso recente di Emma Bonino che non ha partecipato alla corsa al Quirinale? Una corsa a cui era iscritta, per così dire, “d’ufficio”. Emma Bonino ha dichiarato senza falsi pudori di avere un tumore al polmone. Ha detto che dovrà curarsi e che per questo dovrà ridurre le proprie attività. Ma ha anche aggiunto che non cesserà la sua azione politica, perché dalla passione politica non ci si dimette, ma, soprattutto, perché lei “non è” la sua malattia. Affermazione decisiva. Non scontata. Non banale. Lei non è la sua malattia. La mia difficoltà, non è “me”.

Forse sembrano due cose che non hanno molta connessione tra loro. Penso che il nesso tra loro sia l’atteggiamento, la consapevolezza, il non attaccamento, la scelta del rifiuto di sentirmi gestito dagli eventi o in mano degli “esperti”, ma cercare di distaccarmi e guardare dall’alto, da dentro di me, consapevole che le multinazionali farmaceutiche (potentissime) hanno l’interesse a tenermi assoggettato e passivo davanti alle difficoltà mentre le risorse che sono in me hanno la potenzialità di non farmi precipitare nella rinuncia alla lotta, nella rinuncia a guardare la vita nei suoi tanti aspetti e a conoscere le risorse che sono in me. Non sono immortale e comunque un giorno per me finirà la vita, ma questo non è il problema maggiore, il punto è come avrò vissuto fino a quel momento.

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Industria farmaceutica.
"Non prego di essere esente dai pericoli, ma di essere senza paura nell'affrontarli. Non chiedo che il mio dolore sia alleviato, ma chiedo il cuore per affrontarlo. Non cerco alleati sul campo di battaglia della vita, ma cerco la mia forza." (http://it.wikipedia.org/wiki/Rabindranath_Tagore, "Rabindranath Tagore")
31/01/2015: Anno 2015 - Numero 04  File Pdf
Pubblicato il 30/01/2015
Michela De Petris.
Michela De Petris.
Care amiche e amici, Mercoledì 5 Marzo 2014 a “Le Iene” su Italia1 è andato in onda un servizio tutto documentato su come un signore malato di tumore sia riuscito a bloccare la malattia grazie anche all'introduzione di una alimentazione vegana, in gran parte crudista. Michela, dott.ssa sia privata ma anche specialista al San Raffaele di Milano, ha dato la sua disponibilità a spiegare alle telecamere in che modo tutti i suoi pazienti siano riusciti a trarne tanto beneficio. Il giorno dopo ha iniziato a ricevere migliaia di chiamate da tutta Italia a cui lei sta cercando di dare risposte, perché è una persona eticamente corretta. Pochi giorni più tardi il suo primario del San Raffaele l'ha chiamata e l'ha licenziata in tronco. Il suo ospedale riceve molti soldi dalle cure farmacologiche che prescrivono ai pazienti malati di tumore e quindi, per interessi prettamente economici, l’intervento di Michela ha danneggiato la struttura. Non mi scandalizzo e non provo meraviglia, purtroppo questo è normale nel nostro mondo. Se non ti allinei al potente e non sei coerente con i suoi interessi di parte vieni scacciato senza discussioni o domande. E sei ancora vivo è perché lo sgarbo non è stato così grave in termini economici, non perché abbiano limiti nell’agire (chiedetelo ai tanti onesti e incorrotti che sono morti ammazzati, una sequela interminabile in tanti ambienti diversi). Conta solo l’interesse, il profitto. Arrabbiarsi non serve, prenderne profonda coscienza sì, e comportarsi in modo etico può cambiare le cose, almeno dentro di me. Il nemico non è l’uomo, ma la sua avidità, la sua meschineria, la sua superbia e arroganza. Oh uomo che ti senti eterno, cosa proverai a confrontarti con la morte? Cosa porterai in dote a chi ti riceverà? Grazie a tutti. Marco [Leggi]
Care amiche e amici,

Mercoledì 5 Marzo 2014 a “Le Iene” su Italia1 è andato in onda un servizio tutto documentato su come un signore malato di tumore sia riuscito a bloccare la malattia grazie anche all'introduzione di una alimentazione vegana, in gran parte crudista.

Michela, dott.ssa sia privata ma anche specialista al San Raffaele di Milano, ha dato la sua disponibilità a spiegare alle telecamere in che modo tutti i suoi pazienti siano riusciti a trarne tanto beneficio. Il giorno dopo ha iniziato a ricevere migliaia di chiamate da tutta Italia a cui lei sta cercando di dare risposte, perché è una persona eticamente corretta.

Pochi giorni più tardi il suo primario del San Raffaele l'ha chiamata e l'ha licenziata in tronco. Il suo ospedale riceve molti soldi dalle cure farmacologiche che prescrivono ai pazienti malati di tumore e quindi, per interessi prettamente economici, l’intervento di Michela ha danneggiato la struttura.

Non mi scandalizzo e non provo meraviglia, purtroppo questo è normale nel nostro mondo. Se non ti allinei al potente e non sei coerente con i suoi interessi di parte vieni scacciato senza discussioni o domande. E sei ancora vivo è perché lo sgarbo non è stato così grave in termini economici, non perché abbiano limiti nell’agire (chiedetelo ai tanti onesti e incorrotti che sono morti ammazzati, una sequela interminabile in tanti ambienti diversi). Conta solo l’interesse, il profitto. Arrabbiarsi non serve, prenderne profonda coscienza sì, e comportarsi in modo etico può cambiare le cose, almeno dentro di me. Il nemico non è l’uomo, ma la sua avidità, la sua meschineria, la sua superbia e arroganza. Oh uomo che ti senti eterno, cosa proverai a confrontarti con la morte? Cosa porterai in dote a chi ti riceverà?

Grazie a tutti.

Marco [Chiudi]
Michela De Petris.
"Esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie, anche se talvolta simili passaggi possono essere casuali e irragionevoli. Se esiste, è il “Daimon”, ciò che si nasconde dietro parole come “vocazione”, “chiamata”, “carattere”." (J. Hillman)
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Versione: 1.5
Rilasciata il: 06/02/2014
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